Marijuana light Stop alla vendita assolutamente falso

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Secondo i media Italiani le Sezioni Unite di Cassazione avrebbero fermato il mercato della Cannabis light

ASSOLUTAMENTE FALSO!

Dalle notizie che si apprendono dalla stampa nazionale, sia cartacea che televisiva, la notizia del giorno sembra essere la chiusura definitiva del mercato della marijuana light in generale di tutti i prodotti a base di cannabis light in Italia. Tali informazioni, che stanno generando un clima di terrore e di assoluta incertezza tra gli addetti al settore, non trovano conferma nel dettato delle sezioni unite.

Ecco perchè è falso lo stop sulle vendita di marijuana light

In attesa delle specifiche motivazioni, per le quali ci vorrà un po’ di tempo, quel che emerge, a chiare lettere, dal giudizio di legittimità è che la commercializzazione al pubblico dei derivati della Canapa integra la fattispecie di reato di cui all’art. 73 del D.p.r. 309/1990. Solo qualora “si dimostri in concreto l’efficacia drogante”. In Italia la soglia di “efficacia drogante del principio attivo THC”  è stata fissata allo 0,5%. Del resto  questo è ampliamente esplicato da consolidate letterature scientifiche e della tossicologia forense, legalmente disciplinata dal DPR 309/1990 del testo unico delle sostanze stupefacenti e come contenuto dalle tabelle del Ministero della Salute.

In ragione di quanto premesso, non può considerarsi reato vendere prodotti derivati dalle coltivazioni di canapa con livelli di THC inferiori allo 0,5%. Bellastoria commercializza Canapa e derivati al di sotto del limite stabilito dal DPR 309/1990, come evidenziano le analisi allegate, effettuate costantemente nel corso del tempo, pertanto tutti i nostri prodotti sono privi di efficacia drogante in concreto.

Non è la prima volta che il nostro settore merceologico viene attaccato dai media, nel tentativo di fermare un mercato scomodo a chi cerca consensi attraverso populismo e demagogia e favorendo, in tal modo, la criminalità organizzata.

 Sfortunatamente il principale fine della stampa non è fare informazione ma fare sensazionalismo: se si va al di là dei titoloni si legge: “pertanto integrano reato le condotte di vendita e, in genere, la commercializzazione al pubblico, a qualsiasi titolo, dei prodotti derivati dalla coltivazione della “cannabis sativa L.”salvo che tali prodotti siano in concreto privi di efficacia drogante “.

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