Marijuana light assente al rave più lungo della storia

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Non c’era la cannabis, tanto meno la marijuana light al primo e più lungo rave mai fatto

Una curiosità , ma anche uno spunto di riflessione su come molte volte (troppo spesso in realtà) parlando di cannabis o anche di marijuana light si pensi soltanto alle droghe, ai festini ed ai rave party.

Chi lo avrebbe mai detto che probabilmente uno dei primi rave svoltosi più di 500 anni fa, detiene ancora il record per essere stato il più lungo della storia!

Soprattutto in quanti avrebbero scommesso sull’assenza di cannabis, marijuana, droghe?

Una storia improbabile ma reale, confermata dalle fonti storiche del tempo. Pare che durò almeno un mese e ci furono (purtroppo) decine di morti collassati, ma, andiamo per ordine.

Storia di un rave fuori dal comune

Nel 1518 in Francia, a Strasburgo ebbe inizio “la festa”. Era il mese di luglio quando, una bizzarra ed inspiegabile epidemia da ballo colpì la città. Più di 400 persone si misero a danzare per strada, non certamente per uso di cannabis o di marijuana light (che a quei tempi, non era ancora nata). A causa di tanto strapazzo che durò molti giorni, chiaramente, in tanti collassarono. Si racconta che tale Frau Troffea, aprì le danze di questo primordiale rave. Incominciò a ballare in maniera forsennata per le strade della città, senza alcuna apparente ragione. Che fosse una matta? Devono aver pensato così all’inizio, eppure, ben presto, altre persone si unirono a lei. Dopo una settimana erano circa una trentina e dopo un mese arrivarono a 400. Come detto anche prima, era luglio e faceva davvero molto caldo. In molti, non sappiamo quanti precisamente, (ma si parla di 15 persone al giorno), persero la vita a causa di malori dovuti appunto, alle alte temperature ed allo sforzo fisico.

Come mai tutti si misero a ballare?

Veniamo al dunque di questa surreale storia che sembra presa da una notizia apparsa su un cruciverba estivo (tipo: vero o falso). A riportare alla luce l’evento, è stato uno storico della medicina: John Waller che, a tal proposito, ha provato anche ad elaborare delle ipotesi. Per molto tempo s’è pensato che la causa scatenante fosse stata un’intossicazione da ergot, un parassita delle graminacee che poteva contaminare i cibi e provocare anche delle allucinazioni. Poiché questo parassita produce una sostanza chimica “imparentata” con l’LSD; l’ipotesi iniziale fatta da Waller fu che, appunto queste persone sarebbero state colte da sensazioni simili a quelle di un trip. In realtà, secondo lo storico, non si sarebbe trattato esclusivamente di un’ intossicazione, ma anche di una malattia psicologica o di una forma di emulazione. La cosa certa, da fonti dell’epoca è che le autorità non aiutarono a risolvere il problema, anzi, consigliarono alle persone di continuare a ballare!

Unico caso della storia?

Se fino a questo momento il nostro racconto vi ha indotto a pensare che, davvero non ci si può stupire di nulla, non solo quando si parla del futuro ma, anche pensando al passato. Ecco un’altra ennesima “sorpresa”. Un articolo apparso su una rivista storica, sostiene infatti che il caso di Strasburgo, non sia stato isolato. Sicuramente fu eccezionale il numero di persone che riuscì a coinvolgere e la durata, ma appunto, nella storia del medioevo, abbondano racconti molto simili a questo. Si narra di persone che ballarono fino alla morte perché vittime di uno stato di alterazione e di trance (forse) involontario. Il fenomeno scomparve del tutto a partire dall’inizio del secolo successivo.

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