Marijuana light quante tipologie ci sono?

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Uno sguardo sulle diverse tipologie di piante di marijuana legale

Parlando di marijuana light viene normale chiedersi quante tipologie di canapa light esistano e quali sono le loro differenze. Fondamentalmente possiamo dire che esistono tre diversi tipi di piante di marijuana; almeno queste sono le tre tipologie principali con cui essa si trova in natura. Appartiene alla famiglia delle cannabinacee, ordine delle urticales a cui appartiene la comune ortica. Chi si accinge ad iniziare una coltivazione marijuana light deve conosce bene le differenze tra le 3 diverse tipologie per riuscire addirittura ad incrociarle ed ottenere degli ibridi con caratteristiche nuove.

A questo punto vediamo insieme quali sono queste 3 diverse tipologie di marijuana light :

Incominciamo col parlare della: Cannabis Indica.Si tratta di una delle varietà di cannabis, forse la più conosciuta, originaria dell’India, come il nome evidenzia. La pianta femmina potrebbe ricordare un abete nel periodo che, in natura, viene chiamato fioritura. Le piante di cannabis indica sono alte circa un metro, un metro e mezzo e hanno un “tronco” relativamente legnoso; motivo per cui non è praticamente mai stata usata come fibra a scopo tessile. In India, fin dall’antichità e ancora oggi, è la tipologia di cannabis che viene usata per alcuni composti di carattere medico, come rilassante e anche per uso cerimoniale-meditativo e per inalarne il fumo (in questo caso si utilizzano i fiori secchi della pianta femmina) non ultimo, nelle lontane terre indiane, c’è un buon utilizzo dei fiori di canapa anche in cucina. In generale, questa pianta può dare effetti psicoattivi molto forti e il motivo è da ricercare nel suo contenuto di THC, che tuttavia nel caso di marijuana light deve avere un valore massimo consentito per legge.

Passiamo ora a descrivere invece una seconda tipologia di marijuana light, stiamo parlando della Cannabis Sativa. Questo tipo di marijuana si presenta in natura con piante molto alte; in alcuni casi, con determinati incroci, esse possono arrivare anche a quasi sei metri. Questa tipologia di cannabis è quella utilizzata come fibra tessile. Ma è anche la tipologia che veniva usata per produrre la carta. Poi i giganti dell’industria hanno preferito dare vita alla produzione e allo sfruttamento degli alberi a tal scopo, creando anche un maggiore impatto ambientale (purtroppo). È un tipo di cannabis che, a differenza della Indica, ha un minore e limitato uso medico per il basso contenuto di principio attivo THC a livello di percentuale infatti, questa cannabis produce dall’1% al 5% massimo di THC. In natura essa è presente in America Centrale e in Sud America.

In ultima analisi, vediamo di sapere qualcosa in più circa la Cannabis Ruderalis. È una tipologia di marijuana il cui maggiore interesse risiede nel fatto di essere usata per la coltivazione di ibridi e incroci. È una pianta tenace e robusta, dalla crescita lenta ma resistente: pensate che se ne trovano piante anche in zone freddissime come la Siberia. Anche essa ha un basso contenuto di THC e questo, insieme al fatto che possieda un tronco legnoso, ne ha determinato più che l’uso diretto, l’uso per incroci genetici come dicevamo. Praticamente viene usata per coltivare nuove varietà di marijuana light. Questo è certamente l’aspetto più importante della coltivazione di questa pianta di marijuana legale.

Dopo aver descritto un po’ le caratteristiche principalli delle tre tipologie più diffuse di canapa legale, vogliamo aggiungere una importante peculiarità, comune a tutte le diverse tipologie di marijuana legale.
La pianta di marijuana light può essere di genere maschile o femminile. Ed è la pianta di canapa femmina che regala i fiori ricchi di resina; ed è proprio questa che contiene i principi attivi tra cui il famoso e già citato THC. Quando la pianta femmina produce fiori con una grande quantità di resina, succede che essa intrappoli il polline prodotto dalla pianta di marijuana maschio. Cosa succede allora? Che, a quel punto la pianta femmina comincia a ridurre la produzione di resina per iniziare quella dei semi. Per poter continuare il ciclo di vita. Infatti i semi maturi rappresentano la fine di questo ciclo perché con la loro maturazione la pianta femmina muore ma i semi di marijuana light, cadendo a terra, danno vita ad altre piante.

La pianta di canapa maschio non produce resina ma polline. Quando arriva alla fase di maturazione le piccole sacche in cui è contenuto il polline si aprono. A quel punto il vento e la natura fanno il loro corso facendo sì che questo polline incontri una pianta femmina. Icoltivatori conoscono l’importanza di questo momento e del rispetto dei tempi, l’incontro tra pianta maschio e pianta femmina infatti deve avvenire nel momento giusto per riuscire ad ottenere un prodotto di qualità.

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